Dante, Epicuro, e Firenze: Una rilettura contestuale del dialogo fra Cavalcante e Dante (Inf. X 52-72)

Questo saggio analizza la strategia autoriale di Dante nel canto X dell’Inferno, contestualiz- zando con nuove prospettive il dialogo con Cavalcante de’ Cavalcanti (vv. 52-72). Nella prima parte si affronta la ricezione della filosofia epicurea, nella seconda si mette in luce la filigrana scritturale e teologica dell’episodio. La terza parte si interessa alla magistrale combinatoria che mette insieme materiale storico e prospettive temporali allargate, fermo immagine e profezia. La quarta parte propone una possibile soluzione interpretativa per questo dialogo ambiguo e misterioso, che Sapegno ha definito uno «dei più difficili e discussi luoghi del poema».

[This article presents a contextual analysis of Dante’s authorial strategy in Inferno X, opening up an original perspective on the central dialogue between Cavalcante and Dante (vv. 52-72). The first part examines Dante’s distinctive reception of Epicurean philosophy; the second, the Scriptural and theological subtexts which underpin the episode. The third part shows how Dante, with supreme artistry, combines a meticulous organisation of his historical material with the mechanisms of time-long-sightedness, freeze-frame, and prophecy. The fourth part proposes a possible critical solution to the mysterious and ambiguous dialogue, described by Sapegno as one of «the most difficult and discussed passages of the poem»].